Non ho mai scritto un post sulla mia cosiddetta beauty routine. Perché? Perché fino a poco tempo fa i prodotti che usavo erano sempre quelli, i soliti noti insomma.
Da quasi un annetto a questa parte, invece, mi sono convertita ai prodotti biologici, almeno per quanto riguarda la cura dei miei capelli che di per sé sono un disastro: crespi, fragili, sottili e informi.
L'unico shampoo che regnava sovrano in casa mia da anni era l'Ultra Dolce alla mandorla e vaniglia (preceduto nell'infanzia da quello all'albicocca che sicuramente tutti ricorderete) perché era (ed è) l'unico che garba a mia madre. Secondo lei la storia che bisognerebbe cambiare lo shampoo ogni tot perché altrimenti i capelli si abituano ai principi del prodotto è una cavolata.
Io invece avevo voglia di prendermi cura di me stessa, di iniziare a documentarmi (nonostante io non sappia ancora leggere un INCI) e vedere se effettivamente i prodotti bio sono migliori.
Fortunatamente ho un negozio che vende esclusivamente prodotti biologici (fa parte della catena CuoreBio) nel mio paese, per cui non ho dovuto acquistare nulla online. I prezzi sono un po' più alti ma con le spese di spedizione andrei a spendere più o meno la stessa cifra.
Il primo acquisto è stato uno shampoo della linea Lavera, grazie ad un post di Myriam che consigliava questa marca tedesca (che ovviamente mai avevo sentito nominare), accompagnato da un balsamo di erboristeria.
Il passaggio dagli shampoo normali a quelli bio, però, non è una passeggiata e non otterrete subito dei capelli sani e lucenti (qualunque sito o forum specializzato ve ne darà conferma). I prodotti che usiamo comunemente, infatti, sono pieni di siliconi e altre sostanze che ricoprono il capello facendolo apparire bello all'esterno ma solo perché "indossa" questa patina chimica. Con il passaggio ai prodotti naturali, quindi, può capitare che dopo le prime applicazioni i capelli risultino più secchi, crespi e ingestibili di prima. Questo perché le nuove sostanze devono arrivare a togliere quella patina di cui parlavamo, fino a rigenerare il capello.
Lavera Shampoo Spuma di Mandorla per capelli danneggiati e cute sensibile
E' stato il mio primo acquisto ed ho iniziato ad usarlo in concomitanza con la prima tinta all'henné naturale (ovvero quello rosso, il Lawsonia inermis). Anche l'uso dell'henné nel mio caso aveva il fine di ricostituire i miei capelli e dargli più corposità.
VALUTAZIONE
La prima impressione è stato il contrasto tra l'odore dell'henné (non a tutti piace, sa un po' di erbe) e quello dello shampoo (l'ho usato per toglierne i residui) che di per sé ha un profumo di mandorla molto intenso. Nonostante il forte odore, a cui non ero abituata, devo dire che la consistenza cremosa dello shampoo si diluisce bene sulla chioma, senza appesantirla e lasciandola priva di nodi.
Logona Crema Shampoo al Bambù per capelli deboli e aridi
La mia seconda scelta al negozio bio è ricaduta su quest'altra marca, anch'essa sconosciuta (il primo shampoo non era disponibile).
VALUTAZIONE
Purtroppo non sono stata altrettanto fortunata e non posso dire di essermi trovata bene.
La denominazione riporta "crema shampoo" ma in realtà si mostra molto più liquido dell'altro, sembra quasi un olio. La mia valutazione negativa deriva dal fatto che, usato senza una dose industriale di balsamo, tende ad increspare i capelli e lo si sente proprio in fase di lavaggio.
Per quanto riguarda la profumazione è praticamente inodore. Non lo ricomprerò.
Lavera Basis Sensitiv Shampoo delicato con essenza di rosa e miele
Questo è lo shampoo che sto usando attualmente e che mi ha spinto a scrivere il post.
VALUTAZIONE
Come indicato sul flacone, si tratta effettivamente di uno shampoo delicato, sia come consistenza (è meno denso del primo) che come effetti sui capelli.
Il profumo di rosa e miele è evidente, delicato e buonissimo!
Già dopo il lavaggio i capelli risultano morbidi al tatto come se ci aveste già spalmato anche il balsamo. Infine, i capelli rimangono belli e puliti per almeno due giorni pieni.
Per ora è tra i miei preferiti!
Bios Line - Biokap Balsamo nutriente con olio di jojoba e proteine del grano
Come già detto in precedenza inizialmente ho associato agli shampoo bio un balsamo comprato in erboristeria (proprio di quelli preparati dagli erboristi per intenderci) che sapevo non essere del tutto bio. In agosto, però, mi sono ritrovata in ferie con il balsamo finito e nessun negozio o erboristeria a portata di mano. Per cui mi sono recata alla farmacia più vicina e mi sono messa a curiosare tra gli scaffali. Per sicurezza ho addirittura chiesto alla commessa che mi ha consigliato il balsamo Biokap, assicurando che era verde al 100%.
Sulla confezione, infatti, è riportato che è senza parabeni, nickel tested, dermatologicamente testato e cruelty free.
Dato che, vi ripeto, non so leggere l'inci, mi sono fidata e ho sborsato 10,50 €.
VALUTAZIONE
Il balsamo è indicato per capelli opachi, sfibrati e con doppie punte. Addirittura, si consiglia di avvolgere la testa con della pellicola trasparente dopo aver distribuito il prodotto, per far sì che l'effetto calore aiuti le sostanze nutritive ad entrare più in profondità nel capello (io non l'ho mai fatto).
L'odore è buono con un retrogusto mentolato e la consistenza è abbastanza densa ma ben distribuibile.
Diciamo che nel complesso non ho nulla di cui lamentarmi, tranne che del fatto che spacciare un prodotto per verde al 100% e poi scoprire che non lo è ti fa girare un po' le palle.
Sempre per il fatto che non so leggere l'inci, ho scoperto poi online che questo prodotto ha tracce di silicone in seconda posizione nella composizione, quindi è più simile a un prodotto da supermercato che a un prodotto bio. Ora lo finirò per poi non comprarlo mai più.
E voi? Avete scoperto il mondo dei prodotti bio?
Nessun commento:
Posta un commento